13 maggio 2016

Il primo gol della Serie B

La storia della Serie B è certamente ricca di avvenimenti particolari e in un certo qual modo "misteriosi", e spesso per scoprirne il reale svolgimento si deve andare a scavare nelle pagine dei giornali, confrontando le diverse versioni e analizzandole per trovare la verità.

Uno degli esempi più rappresentativi è il primo gol della storia del campionato di Serie B. Per riuscire a identificare l'autore di questa storica segnatura è stata necessaria un'indagine approfondita che, benché manchi dei crismi della certezza assoluta (per la natura stessa delle cronache dell'epoca, sovente discordanti su più aspetti), ritengo si sia avvicinata il più possibile alla realtà dei fatti.

Costantino in un'immagine
della stagione 1929-30
In apertura è importante sottolineare un fatto curioso: il "primo gol" della storia della Serie B ha in realtà due volti. Il primo gol in assoluto, infatti, sarebbe quello realizzato da Raffaele Costantino (1907-1991) durante La Dominante-Bari del 6 ottobre 1929; e tuttavia, non può essere considerato valido, in quanto la partita è stata sospesa al termine del primo tempo e poi rinviata e ripetuta, annullando di fatto, ai fini dei conteggi ufficiali, le presenze e le reti ottenute durante quel primo match. Questa la cronaca del gol di Costantino da La Gazzetta dello Sport: «[...] il primo gol è stato segnato da Costantino con un tiro irresistibile da 6 metri»; Il Telegrafo aggiunge e approfondisce così: «La partita si era iniziata regolarmente ed il Bari dopo alcuni attacchi riusciva a segnare al quarto minuto di giuoco il primo gol con Costantino su passaggio di Bottaro.» Il maltempo intervenne e cambiò la sorte dell'incontro, e con essa la storia del primo gol della B: furono giocati i primi 45'; nell'intervallo cominciava a cadere una pioggia violentissima, che in brevi istanti allagava completamente il campo e riducendolo «una vera piscina». La pioggia continuò per più di mezz'ora, portando quindi l'arbitro alla decisione di rinviare la partita, vista l'impossibilità di proseguire con il campo del tutto impraticabile.

Remo Varsaldi a metà anni '30
Veniamo quindi al primo gol vero e proprio. Dall'analisi dei tabellini emerge che nei primi tempi della prima giornata furono segnati in tutto 8 gol: Varsaldi (NO), Fortino e Locatelli (LE) in Novara-Lecce; Villani (PR) in Parma-Biellese; Barni (PT), Baccilieri e Molinis (MF) in Pistoiese-Monfalconese; Patuzzi (VR) in Verona-Prato. Leggendo le cronache nel dettaglio, il primo in ordine cronologico è quello di Remo Varsaldi in Novara-Lecce, segnato al 10º minuto. Varsaldi (1910-1991) era uno degli elementi cardine del Novara; giocò il campionato quasi sempre da ala (il più delle volte a destra, ma sporadicamente anche a sinistra), tranne alcune eccezioni nel ruolo di interno. La partita, giocata sotto la pioggia dell'ottobre novarese, fu definita brutta dalle cronache dell'epoca («scialba e caotica» dice la Gazzetta), male interpretata da entrambe le compagini, tanto che al fischio finale il pubblico di fede azzurra, nonostante la vittoria, lasciò lo stadio deluso per la prestazione dei propri beniamini. Questa la cronaca dello storico gol: «[...] il Novara partito bene segna al 10' con Versaldi su una bellissima azione cui parteciparono tutti e cinque gli avanti.» È da notare come sia un'azione collettiva a portare la prima rete al campionato di Serie B; se vogliamo, un'anticipazione di quella che sarà una caratteristica costante nel torneo dei «cadetti», e cioè quella della grande importanza del gioco di squadra e della collaborazione tra i giocatori nella costruzione del sogno della Serie A.

Alberto Barni in "borghese"
nel settembre 1933
Preciso che le fonti discordano sul minuto del gol. Alcune fonti indicano che il gol fu segnato al 16' (e al 21' sarebbe giunto il pareggio a opera di Fortino), mentre la maggior parte delle fonti indica che i minuti furono rispettivamente il 10º e il 16º. Nel necrologio di Varsaldi apparso su La Stampa del 23 agosto 1991, cita il gol di Varsaldi aggiungendo che fu segnato «quando erano trascorsi pochissimi secondi dal fischio dell'arbitro che aveva dato l'avvio alla gara»; versione che, pur non corrispondendo in pieno a quanto riportato dalle cronache, rafforza l'ipotesi del gol al 10'. Tra le curiosità da aggiungere alla nota storica, è da riportare anche il primo gol su rigore, segnato da Alberto Barni (1901-1977) della Pistoiese al 16º minuto dell'incontro contro la Monfalconese. Il penalty fu concesso per un evidente fallo di mano di Rigotti (1904-1990), il centromediano (ma, in quella gara, terzino destro) e capitano della squadra in maglia bianca.

Remo Varsaldi (e non Versaldi, come universalmente riportato dalle cronache e dalle Barlassina), detto Facin, fu un simbolo del Novara: vi giocò infatti ininterrottamente dal 1929 al 1947, con la sola eccezione della stagione 1931-32, trascorsa alla Torres di Sassari per via del servizio militare. Come quasi tutti i suoi "colleghi" calciatori dell'epoca, Varsaldi non viveva di calcio, ma lavorava tutti i giorni, ritagliandosi le ore per allenamenti e partite; l'impiego di Facin presso la sede della Rivoira nel quartiere di Sant'Agabio a Novara gli consentiva di vivere, mentre giocare a calcio era la realizzazione di un sogno, concretizzato grazie a sacrifici di energia e tempo. E rappresentare la propria città era per Varsaldi un orgoglio.

Il quadro del "gol dai due volti" non sorprende chi si è avvicinato allo studio dei campionati di Serie B: non è raro trovare infatti casi di storie "fuori dall'ordinario", in cui gli avvenimenti si combinano quasi per scherzo a rendere possibile l'improbabile. La particolarità di questa vicenda è quindi quanto mai consona al resto della storia di questa straordinaria categoria, e contribuisce al suo irresistibile fascino.