15 gennaio 2015

Storia della Serie B

Capitolo III: il ritorno al girone unico e gli anni '50

di:
Andrea Ridolfi Testori

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Il Napoli promosso in A al termine della Serie B 1949-50
Dopo i due confusi campionati 1946-47 e 1947-48, con la stagione 1948-49 il calcio italiano cerca di tornare a una situazione di normalità, nonostante le macerie causate della guerra siano ancora presenti in molte città e la vita degli italiani stenti a riprendere il suo corso naturale. Come accennato nel precedente capitolo, con la falcidia portata dalle retrocessioni della stagione 1947-48, la Lega era riuscita a restaurare la Serie B a girone unico. L'aspetto positivo della Serie B a più gironi era l'adeguata rappresentanza di ciascuna zona d'Italia: e infatti questa caratteristica è rispecchiata anche dalla nuova Serie B, che essendo formata da una selezione di squadre provenienti dai 3 gironi in cui era diviso il calcio italiano, è composta in parti uguali da squadre di Nord, Centro e Sud Italia. Un campionato da 22 partecipanti implica 42 giornate e un torneo lungo e faticoso per il quale non tutte le squadre sono preparate. Le squadre che provengono dalla Serie A sono l'Alessandria, il Napoli e la Salernitana; tutte e tre nutrono aspirazioni di pronta risalita ma il torneo è complesso e a vincere è, per forza di cose, la squadra con più resistenza e continuità. Come i precedenti campionati, anche questa edizione non risparmia risultati sorprendenti: 9-0 dell'Alessandria sull'Arsenaltaranto, 8-1 della SPAL sulla Salernitana, 8-2 della Salernitana sul Pescara e alcuni 7-0, 6-1, 6-2 e 6-0 e risultati simili. La regina del campionato 1948-49 si rivela essere il Como, guidato dai suoi attaccanti Meroni (21 gol), Rabitti (17), Maesani (13) e Lipizer (12). Dei portieri, Cardani si rivela essere il più affidabile, mentre Dal Pozzo subisce qualche gol di troppo. La seconda squadra a essere promossa in A è il Venezia, che può contare su uno Zecca in grande forma. Il miglior marcatore è Frizzi, che riesce a segnare 25 volte. A lasciare la B sono Parma (dopo spareggio), Lecce, Seregno e Pescara.

Nel 1949-50 si riparte con 22 squadre, ma la Lega decide di attuare un ulteriore provvedimento restrittivo che porterà il campionato a 20 partecipanti, e dispone quindi 5 retrocessioni, così come per il futuro torneo. Altra stagione faticosa quindi per le società di B, che devono lottare le une contro le altre in una logorante battaglia giocata giornata dopo giornata: Napoli e Udinese sono le promosse al termine del campionato. Deluse Legnano e SPAL che avevano provato a rimanere vicine alle due squadre di testa; retrocesse in C Alessandria, Empoli, Arsenaltaranto, Prato e Pro Sesto. La squadra di Sesto San Giovanni batte una serie di record negativi: perde infatti tutte le gare giocate in trasferta (0 vittorie e 0 pareggi!) e subisce una quantità inverosimile di gol, 119. La stagione 1949-50 vede quindi il portiere più battuto nella storia della Serie B: il veneto Bruno Maurizi, da diverse stagioni estremo difensore della Pro Sesto, subisce 110 reti in 38 presenze (media 2,89), mentre le altre 9 sono prese dal suo secondo Gianni Mattioni. Il 100º gol subito da Maurizi è il primo gol di Dalcerri nella pesante sconfitta della Pro a Lodi, Fanfulla-Pro Sesto 6-1, 41ª giornata (18.06.1950). Maurizi riesce a rimanere imbattuto in una sola occasione (25ª giornata, Pro Sesto-Pisa 1-0) mentre subisce il maggior numero di gol all'11ª giornata a Ferrara contro la SPAL (7-1). Le 30 reti di Ettore Bertoni del Brescia (29 secondo altre fonti) lo rendono il miglior marcatore stagionale.

Legnano-SPAL, scontro diretto
della stagione 1950-51
Nel 1950-51 si scende a 21 partecipanti. Il cosiddetto "Caso Messina" rende incerta la modalità di svolgimento del campionato, ma la Federazione assolve poi la squadra giallo-rossa, consentendole di partecipare al torneo data l'assenza di prove sufficienti a decretare una penalizzazione o addirittura un declassamento anticipato. Le 40 partite effettive non sono poi molto più leggere delle 42 del precedente torneo, e tra le squadre che ne subiscono maggiormente gli effetti ci sono il Bari (retrocesso dalla Serie A 1949-50 e retrocesso nuovamente in C alla fine del campionato di B 1950-51) e lo Spezia che retrocede dopo diversi anni in seconda serie. A salire in A sono SPAL e Legnano, che staccano Modena e Livorno, le principali rivali alla promozione. Il Legnano si è affidato al cannoniere Bertoni, già miglior marcatore nella precedente stagione e ancora in testa agli attaccanti con 25 gol.

Nel 1951-52, campionato a 20 squadre, debuttano in B ben 5 formazioni: una è la Roma, proveniente dalla Serie A; le restanti, tutte promosse dalla C che per ragioni diverse entrano nella storia del campionato "cadetto". Il Marzotto di Valdagno (VI), una delle ultime squadre a perpetuare la tradizione del calcio "aziendale" che negli anni '30 e '40 aveva portato diverse formazioni in Serie C (Falck di Sesto San Giovanni, SAFFA Fucecchio, Alfa Romeo e Pirelli di Milano...) e la M.A.T.E.R. in B. Altra debuttante è il Monza, squadra che diventerà una delle società storiche della Serie B, giocandovi 38 campionati. I toscani del Piombino salgono in B e subito si impongono come una delle formazioni più interessanti del torneo, chiudendo al 6º posto. L'ultima debuttante è lo Stabia, che però disputa un campionato negativo, finendo all'ultimo posto. Retrocessioni eccellenti sono quelle di Venezia, Livorno, Pisa e Reggiana, tutte squadre di grande tradizione in B. La Roma, retrocessa dalla A, torna subito in massima serie, per la verità con qualche difficoltà imprevista di troppo datale dal Brescia, accanita inseguitrice che cede il primo posto per un solo punto. I bianco-blu vengono poi sconfitti dalla Triestina nello spareggio e rimangono in B.

Stagione 1952-53: sfida tra Messina e Genoa
Nel 1952-53 si scende infine a 18 partecipanti, numero che restringe ulteriormente il campionato rendendolo più simile alla Serie A e meno faticoso. La stagione 1952-53 vede anche la riforma della Serie C che passa al girone unico da 18 squadre: le prime tre categorie del calcio italiano, per la prima volta, hanno la stessa formula e lo stesso numero di partecipanti. Torna in B la Lucchese dopo una discreta esperienza in A: il campionato si rivelerà particolarmente arduo e travagliato per i toscani, che subiranno una durissima penalizzazione a causa di una tentata corruzione di Piram (Catania) per mano dell'ex tecnico Brondi prima di Catania-Lucchese del 29.03.1953. La Lega, scoperto l'illecito, penalizza la formazione rosso-nera, che termina quindi ultima in classifica con 2 soli punti anziché i 20 ottenuti sul campo (che, per inciso, l'avrebbero comunque condannata alla Serie C). Il Catania denuncia anche l'illecita interferenza di Eugenio Gaggiotti (personaggio fin troppo presente nel calcio degli anni '50 con le sue trame fatte di corruzioni e partite "aggiustate"), che tenta di combinare la gara Padova-Catania dando soldi a dei giocatori del Padova perché perdessero volontariamente la partita del 24.05.1953 cercando la cooperazione di Fioravante Baldi, tecnico del Catania. Baldi segnala il fatto alla Lega e l'intrigo di Gaggiotti è scoperto; Bruno Ruzza, giocatore del Treviso ma padovano di nascita, è squalificato per tre anni per aver collaborato con Gaggiotti. Inizia così la serie di interferenze "gaggiottiane" nella Serie B che continuerà per diverso tempo. Tornando al calcio giocato, la B 1952-53 vede le promozioni di Genoa e Legnano (dopo spareggio con il Catania), mentre in C scendono il Siracusa e la già citata Lucchese. Si segnala il Marzotto, autore di un ottimo campionato, mentre il Piombino cala il livello delle proprie prestazioni, scendendo fino a rasentare la zona retrocessione.

Per la B 1953-54 viene confermato il numero di partecipanti (per la prima volta dal 1949-50 la B non cambia rispetto alla stagione precedente). Il Pavia torna in B dopo quasi vent'anni dall'ultima volta (1934-35) mentre tornano dalla A Como e Pro Patria. Sorprendente il campionato del Cagliari che migliora ancora la prestazione della stagione 1952-53 e sfiora la Serie A, persa nello spareggio di Roma con la Pro Patria; il Catania invece è primo in classifica e arriva per la prima volta in A dopo essersi avvicinato molto nel torneo precedente. Il Piombino lascia definitivamente la B, chiudendo all'ultimo posto. Ancora una volta, però, sono le decisioni della Lega a cambiare il volto alla classifica. Viene infatti alla luce un altro intervento di Gaggiotti nel campionato di B: la corruzione del portiere Dalla Fontana dell'Alessandria, pagato per favorire il Fanfulla nella partita del 06.12.1953. Dalla Fontana però smaschera Gaggiotti, fingendo di collaborare e poi denunciandolo. L'inchiesta porta alla conclusione che i mandanti di Gaggiotti erano proprio i dirigenti del Fanfulla: la società lodigiana viene quindi penalizzata di 5 punti e retrocede in Serie C per un punto (28 contro i 29 del Treviso e del Pavia).

Il Catania, una delle squadre protagoniste della B
degli anni '50, nella stagione 1953-54
La stagione 1954-55 vede protagoniste, nel bene e nel male, le squadre venete: Vicenza e Padova vengono promosse in Serie A, mentre il Treviso retrocede in C e il Verona si salva per un solo punto. A seguire i trevigiani in terza serie c'è il Pavia, già pericolante nel campionato 1953-54, proprio come il Treviso. Bene il Marzotto, 8º in classifica, mentre il Brescia e il Como continuano a vedersi negata la Serie A. Buoni i campionati del Modena e del Legnano, mentre dalla C arriva l'Arsenaltaranto ad aumentare lo scarso numero di squadre del Sud presenti in B (oltre ai rosso-blu ci sono solo Messina, Palermo e Salernitana).

Il campionato 1955-56 era stato preceduto dalle tempeste giudiziarie che avevano portato alla retrocessione d'ufficio di Catania e Udinese per due diversi "casi" (rispettivamente Scaramella e Settembrino). Fin troppo numerosi i casi simili negli anni '50, che furono sicuramente un periodo turbolento del calcio italiano, funestato dalla dilagante corruzione e dai numerosi illeciti, riusciti o solo tentati. L'Udinese, che aveva conservato l'organico che l'aveva portata a un ottimo campionato di A culminato nel secondo posto, risulta subito la dominatrice del campionato, mentre il Catania gioca un buon torneo ma manca la promozione in A che arriva invece ai conterranei palermitani. Retrocedono Livorno (peggior difesa) e Salernitana. Ancora un ottimo campionato per il Como, mentre si confermano valide Cagliari e Brescia. Da segnalare il cambio di denominazione del Monza che aggiunge il nome dello sponsor, la Simmenthal, diventando così Associazione Sportiva Simmenthal Monza; il Taranto cancella il riferimento alla vecchia squadra dell'Arsenale, passando dal nome Arsenaltaranto al semplice Taranto. Dopo alcune stagioni di capocannonieri sotto i 20 gol, ben due giocatori superano questa cifra: il miglior marcatore Aurelio Milani (23) del Simmenthal Monza e Giuseppe Secchi (22) dell'Udinese.

Il campionato 1956-57 vede l'ingresso di una squadra marchigiana, la Sambenedettese, che aveva vinto la Serie C a pari punti con il Venezia, con un ottimo attacco in grado di segnare 61 reti in 34 partite. Torna anche il Novara dopo un'avventura in Serie A durata alcune stagioni, accompagnato dalla Pro Patria. Numerose squadre hanno le possibilità per combattere per la promozione, ma al termine della stagione sono Verona e Alessandria a salire in massima serie. Curiosamente, nel torneo 1955-56 si erano entrambe classificate al 9º posto, quindi al centro della classifica, e nel 1956-57 non sembravano poter ambire alla Serie A. Ottimo torneo del Venezia, neopromosso, e consuete buone prestazioni per Brescia (giunto secondo e battuto allo spareggio dall'Alessandria) e Catania. A retrocedere sono, inaspettatamente, Pro Patria e Legnano, due squadre che potevano contare su un buon organico ma che non hanno saputo organizzarsi in maniera produttiva.

Stagione 1956-57, Cagliari-Novara
Nel 1957-58 torna in B il Lecco dopo oltre 10 anni di assenza (stagione 1946-47) e si rivede anche il Prato, primo in Serie C. Il Palermo, dopo una breve esperienza in A, si trova nuovamente in seconda serie; e la Triestina conosce per la prima volta la Serie B dopo una lunghissima militanza in Serie A dovuta sia a meriti tecnici che a decisioni federali guidate da esigenze politiche. La squadra di San Giusto riesce a tornare prontamente in massima serie con un'ottima formazione trascinata dalla coppia Milani (17 gol)-Petris (18) e con in porta Giampiero Bandini, in grado di subire solo 29 reti e di segnarne anche 2. Il secondo posto va al Bari, che riesce anche a battere il Verona nello spareggio misto A-B e a guadagnarsi l'accesso in Serie A. Sorprendente il Marzotto che riesce a raggiungere il 4º posto, insieme al Simmenthal Monza, mentre il Venezia (3º) conferma la positiva stagione 1956-57. La riforma del campionato, che lo amplia a 20 squadre, "grazia" Cagliari e Parma, che rischiavano la retrocessione in C essendosi classificate 17ª e 18ª.

Per il campionato 1958-59 il "Lodo Pasquale" aveva ripristinato la B a 20 squadre; la formula rimarrà un classico della seconda serie per moltissimi anni a venire. Tornano in B Atalanta e Verona (dalla A) e Reggiana e Vigevano (dalla C). Lunga l'assenza dei bianco-celesti che mancavano dal campionato di B dal 1947-48. Atalanta e Palermo guadagnano la promozione in Serie A con un discreto distacco dal Lecco, che sempre più si afferma come squadra pericolosa. Mentre la forza dei bergamaschi è specialmente l'attacco, guidato da Longoni e Zavaglio, il Palermo sfrutta specialmente la propria difesa, che ha in Walter Pontel un ottimo portiere (solo 17 gol subìti in 32 presenze). Ritornano in C dopo brevi esperienze Vigevano e Prato, mentre ancora una volta si salva il Parma, a rischio quasi perenne di retrocessione da diversi campionati.

Gli anni '50 furono anni assai vivaci per il calcio italiano, impegnato nella difficile ricostruzione del dopoguerra. Al buon livello tecnico e al gioco gradevole espresso dalle squadre si contrapposero purtroppo le ombre delle combine e degli illeciti sportivi, che troppe volte interferirono con lo svolgimento dei campionati e con la naturale evoluzione, tecnica e tattica, del calcio italiano.

Per la trattazione degli anni '60 rimando al prossimo capitolo.