23 giugno 2013

Silvio Stritzel, campione d'Italia

Ci sono storie poco conosciute nel calcio italiano, legate specialmente agli anni dei primordi del movimento calcistico, quel periodo dal 1900 al 1929 che è troppo spesso dimenticato da chi si occupa di calcio. La storia di Stritzel è una di queste.

Silvio Stritzel nasce a Trieste il 22 dicembre 1893 (il 12 dicembre secondo l'Agendina Barlassina 1934-35) da una famiglia d'origini tedesche, ed è alla nascita un cittadino austro-ungarico. E tuttavia, al giovane va poco a genio quell'appartenenza, e nel 1908, per evitare di dover servire nell'esercito austriaco, lascia Trieste e fugge all'estero. Non fu, questa, una decisione priva di conseguenze: al padre fu negata la pensione per quel figlio disertore. Silvio s'avvicina al foot-ball, che diviene la sua grande passione: gioca in vari paesi, iniziando in Inghilterra, al Tottenham, come centromediano (sono gli anni del «metodo»). Un forte colpo subìto lo obbliga ad abbandonare il ruolo di padrone del centrocampo, costringendolo a sistemarsi in porta. L'iniziale malcontento si trasforma però in entusiasmo allorché Silvio s'accorge di possedere grandi doti per il ruolo di portiere. Viaggia molto: Francia, Svizzera, Ungheria; tornato in Italia si unisce, giovanissimo, al Foot Ball Club Venezia, giocando già alcune gare in Prima Categoria (la massima serie d'allora) e dimostrandosi all'altezza dei palcoscenici di rilievo. Era però ancora considerato uno "straniero", tanto che il 15 dicembre 1912 venne incluso in una selezione "straniera" detta «squadra mista» che affrontò la Nazionale italiana in una partita d'allenamento; tra l'altro, a soli 19 anni non ancora compiuti, seppe mettersi in mostra contro gli avanti azzurri (la prima linea italiana di quel giorno era: Milano II, Bontadini, Sardi, Rampini, Corna), subendo sì due reti da Corna e Bontadini, ma effettuando numerosi e decisivi interventi che limitarono il punteggio sul 2-1 in favore della Nazionale (rete di Ermanno Aebi per gli "stranieri"). Le prestazioni convincenti e sicure di Stritzel lo posero, per un certo periodo, anche nel giro dei papabili per guardare i pali della Nazionale italiana; e tuttavia, il triestino fu chiuso da Campelli e De Simoni. Silvio rimase al Venezia fino al 1914, dovendo poi interrompere le attività sportive per l'improvvido inizio della Prima Guerra Mondiale.
La Triestina del 1918. Stritzel è il secondo da sinistra.
Dopo la fine del terribile conflitto, Stritzel era tornato a Trieste, ove era tesserato per il Foot-Ball Club Trieste: e il 18 dicembre 1918 fu uno dei soci a presenziare il giorno della creazione dell'Unione Sportiva Triestina, nata dalla fusione di Ponziana e F.B.C. Trieste. Silvio fu il primo portiere della Triestina, e anche il suo primo bigliettaio (esatto: vendeva gli ingressi per il campo di Piazza d'Armi). Nel 1920 passa alla Novese di Novi Ligure, e vi rimane per due campionati. Ed è a Novi, con la società celeste, che Stritzel entra nella storia del calcio italiano. Nel 1921 sorgono insanabili contrasti interni al calcio italiano, che generano una divisione: da una parte la FIGC, federazione ufficiale; dall'altra la Confederazione Calcistica Italiana, formata dalle principali squadre di club. Due campionati, quindi: la Novese di Stritzel prende parte alla Prima Categoria FIGC, vincendo il girone piemontese con 6 vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta, nonché un solo gol subìto. La squadra di Novi prosegue poi il suo cammino fino a raggiungere la finalissima, che la vede contrapposta alla Sampierdarenese di Genova. Dopo due gare combattutissime ma prive di gol, il 21 maggio 1922 va in scena la "bella" sul campo neutro di Cremona. Si rendono necessari i tempi supplementari, ma la formazione di Stritzel vince per 2-1 e ottiene il titolo ufficiale FIGC 1921-22, corredato da una medaglia d'oro, che Silvio custodirà sempre gelosamente. Un sogno, un'emozione impareggiabile: vincere un campionato ti segna dentro, ti rimane impresso nella mente per tutta la vita. Dopo la grande vittoria, però, in Stritzel si fa sentire la nostalgia di casa: e il portiere triestino sceglie di tornare nella sua città, accasandosi all'Edera. Con la piccola formazione giuliana partecipa alla prima edizione della Coppa Italia (1922) e gioca in Seconda e Terza Divisione. Nel 1925 passa all'Olympia di Fiume, dove giocherà una sola partita: Olympia - Monfalcone 2-1 del 4 ottobre 1925. Di lì a poco Strizel, ormai ben oltre i 30 anni, decide di ritrarsi dal calcio giocato.
Stritzel nelle vesti di allenatore (1931)

Tenta dunque la carriera di «trainer», come allora erano chiamati gli allenatori, e gira tutta l'Italia: nel 1931 guida la Salernitana, nel 1931-32 l'Ascoli, nel 1932-33 il Campobasso (anche se, inizialmente, era stato contattato dagli svizzeri del Basilea), poi Foggia e Monza. È anche un innovatore tattico, adotta un sistema di gioco quasi inedito in Italia; Il Littoriale lo descrive così: «giuoco a V, facendo vertice sul centro sostengo e con centro attacco avanzato. Il trio centrale parte stretto, s'allarga in profondità e con due uomini sono in posizione favorevole per il tiro in goal. Un sistema che [...] è ancora imperfettamente praticato, perché richiede doti non comuni di velocità e di intuizione, ma capace di far saltare di sorpresa le più accorte difese.» Per stessa ammissione di Stritzel, un sistema difficile per i «lattanti». Per ovviare alle fatiche richieste dal modulo, Stritzel pone particolare attenzione sull'allenamento atletico, e anche in questo è un precursore.

Stritzel è stato un protagonista del calcio italiano, anche se dimenticato. Questa breve biografia si propone di far conoscere la sua vicenda, facendola uscire dalla zona d'ombra in cui è rimasta per troppo tempo.

La carriera di Stritzel
Silvio Stritzel
n. Trieste, 22 dicembre 1893 - m. Villa d'Adda, 24.01.1970

Giocatore:
1911-1914 Venezia
1918-1919 Trieste 13/- (amichevoli)
1919-1920 Venezia
1920-1922 Novese
1922-1925 Edera Trieste 19/-
1925-1926 Olympia Fiume 1/-1

Allenatore:
1928-29 Vigor Ascoli
1931 Salernitana
1931-1932 Ascoli
1932-1933 Unione Sportiva Campobasso
1933-1934 Seregno
1934-1935 Foggia
1935-1936 Ripamolisani
1936-1937 Monza

Bibliografia:

Il Littoriale, 4 novembre 1931.
La Stampa, 9/12/1912, 16/12/1912, 26/04/1914.
Franco Astengo, Novese campione d'Italia, Il Savona, 9 gennaio 2009.
Dante Di Ragogna, La storia della Triestina, Trieste, Claudio Luglio Editore, 1997.
Luca Dibenedetto, El balon fiuman quando su la Tore era l'aquila, Borgomanero, Litopress, 2004.
Luca Dibenedetto, Pionieri alabardati, 2012.

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